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Fave fresche, a tema pasquale

Metti che ti regalano 2,5 kg di fave fresche, metti che in dispensa hai un mezzo-chilo di spaghetti di gragnano IGP pastificio Afeltra, metti che ti svegli sabato mattina dopo una settimana di lavoro ed hai voglia di giocare con padelle pentole e mestoli, non ti resta che prepararti scendere e acquistare 50 gr di pancetta, meglio se quella arrotolata in un unica fetta.
Torni a casa e ti metti all’opera preparando un primo piatto mai cucinato prima ma mangiato diverse volte in varie versioni: spaghetti, crema di fave, pancetta e pecorino.
Il piatto non è per niente difficile gli ingredienti sono semplici, essendo un piatto dove le fave sono l’ingrediente principale non può essere preparato in autunno o in estate ma solo nel pariodo primaverile da marzo ad Aprile.
Questa la lista degli ingredienti  x2 persone:
fave_panc_pec
  • 180 gr di spaghetti
  • 200 gr di fave fresche
  • 50 gr di pancetta a cubetti ( io ho utilizzato un unica fetta di 50 grammi di pancetta arrotolata e poi tagliata a dadini)
  • 50 gr di pecorino romano a scaglie
  • sale qb
  • brodo vegetale
  • 1 uno scalogno o mezza cipolla
  • Olio Extra vergine

Il procedimento è altrettanto semplice, si prepara il brodo vegetale, (perfavore senza dado! basta una carota una cipolla, una costa di sedano e una patata piccola).

Iniziamo mettendo la pentola con l’acqua per la cottura degli spaghetti, salando l’acqua, doriamo leggermente lo scalogno o cipolla con olio in una padella.

Aggiungiamo le fave fresche e facciamo rosolare 2 minuti, subito dopo aggiungiamo due mestoli di brodo e lasciamo cuocere le fave per 10 minuti.

Preleviamo dalla padella i 3/4 delle fave e le frulliamo con un pizzico di sale, unite la purea di fave alla parte presente in padella aggiungete la pancetta e fate cuocere 5 minuti a fiamma viva.  Se necessario incorporate un alro mestolo di brodo per terminare la cottura.

Trascorsi i 5 minuti versate gli spaghetti nella padella e mantecate un paio di minuti.

Impiattate e grattuggiare il pecorino romano Dop in scaglie o in alternatia è possibile aggiungerlo gia in padella durante l’operazione di “mantecamento”

Visto che oltre la cucina sono un appassionato e studioso di vini  e birra mi sono divertito ad abbinare il piatto in maniera del tutto sperimentale lontano dagli schemi classici e dalle usuali tecniche di abbinamento.

In questo case study battezzato da me EllePairingStudy  ho abbinato il piatto con un Fiano di Avellino dell’Az. Terredora.

Fiano di avellino Terredora

Una piacevole sorpresa, un bouquet di frutta gialla matura, albicocca nespola, pera e sentori di nocciola tostata con una nota di miele e profumi marini,
Nonostante sia un 2014 gode già di una discreta morbidezza che lo rende equilibrato con la parte acida evidente.

La morbidezza che comunque è presente in questo vino smorza la sapidità del piatto. (Voto Abbinamento: 4L su 5)

 

 

Buona Vita

Elle

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